I TROVARE SOLUZIONI NUOVE A VECCHI PROBLEMI: PARTIRE DAL CORPO PER RENDERE PIU FLESSIBILI PROFESSIONISTI E TEAM
– Graziella Nugnes, Responsabile del master
In questo articolo Marisa Miritello Direttrice Scuola di Teatrocounseling e docente al master in counseling organizzativo, descrive il potere e la potenza dell’utilizzo del corpo per far si che le persone e i team diventino più flessibili.
Questa possibilità può essere adottata anche negli interventi di counseling organizzativo se adeguata rispetto agli obiettivi. Come per ogni metodologia di carattere analogico, e ancor più nel caso dell’utilizzo del corpo, va collocata con cura nel più ampio percorso dell’intervento di counseling organizzativo.
MEDIAZIONE CORPOREA
– Marisa Miritello – Ideatrice e Direttrice scuola TeatroCounseling®
“Mediazione corporea” significa mettersi in gioco attraverso il corpo, ossia attraverso il movimento libero e le interazioni con gli altri usando la gestualità, anche simbolica.
Alla verbalizzazione, che avviene generalmente stando seduti o comunque fermi, dove la parte cognitiva e razionale inevitabilmente ha più facilità di prendere il sopravvento, si predilige l’espressività del corpo.
Il corpo, attivandosi attraverso il movimento, porta con sè percezioni ed emozioni, oltre alle cognizioni.
IL CORPO NEL CONSELING ORGANIZZATIVO
Anche nel counseling organizzativo può essere attivato il corpo, se necessario e se corretto e coerente rispetto all’intervento nel suo complesso.
In questo caso chi facilita il gruppo proporrà, all’inizio dell’incontro, un’attivazione psicofisica, una sorta di riscaldamento con lo scopo di condurre il gruppo di lavoro a uno stato di spontaneità, in modo che eventuali “ansie” si sciolgano e lascino il posto, invece, a uno stato di creatività che prenderà forma grazie agli input di chi conduce.
Utilizzando esercizi specifici si arriva a creare un’atmosfera di fiducia, e in questo modo il gruppo diventa più coeso e più propenso alla condivisione.
Questo processo avviene poiché le attivazioni proposte sono generalmente a carattere ludico, così da stimolare attraverso il gioco la parte creativa dell’individuo.
Il riscaldamento psicofisico è indispensabile per il lavoro che verrà proposto in una seconda fase, anch’esso a mediazione corporea, come può essere il gioco di ruolo, su tematiche utili al gruppo, o la rappresentazione della propria organizzazione attraverso la costruzione di statue composte dagli stessi partecipanti.
Vorrei però approfondire il valore che ha lo stato di spontaneità/creatività all’interno del gruppo di lavoro.
UN BENE RARO E PREZIOSO: LA SPONTANEITÀ E LA CREATIVITÀ NEI GRUPPI DI LAVORO
Jacob Levi Moreno fu il primo, osservando i bambini giocare, a mettere in correlazione la spontaneità con la creatività, “la spontaneità è la capacità di fornire risposte nuove a situazioni conosciute e risposte adeguate a situazioni nuove”.
La spontaneità opera nell’hic et nunc e viene stimolata in maniera sostanziale nella parte dell’attivazione fisica attraverso l’espressione di atti creativi (per esempio, brevi improvvisazioni in coppia su temi proposti dal conduttore), la spontaneità ha la funzione di catalizzatore della creatività.
LA FLESSIBILITÀ MATRICE DELLA POSSIBILITÀ
La spontaneità è, anche, la via maestra verso una certa flessibilità; si può considerare la flessibilità come una condizione psicologica più evoluta, perché non riguarda solo l’essere spontanei, ma l’adattabilità a certe situazioni, ragionando sulle cose o, per attitudine grazie a una determinata educazione, ad essere elastici e non rigidi riguardo a dei principi.
Quindi la flessibilità comprende anche gli aspetti cognitivi e culturali dell’individuo.
Flessibilità di pensiero significa, in sostanza, entrare più facilmente in contatto con il punto di vista dell’altro, invece di barricarsi dietro una propria convinzione rigida e inappellabile.
La flessibilità come anticamera a poter trovare in modo creativo un punto di incontro tra opposti è, in un gruppo di lavoro, un valore di importanza fondamentale.
Inoltre lo stato di spontaneità predispone all’apprendimento consentendo una particolare plasticità delle funzioni cognitive.
IL GIOCO DI RUOLO NEL COUNSELING ORGANIZZATIVO
Il gioco di ruolo può essere lo strumento adatto negli interventi di counseling organizzativo, per superare limiti, tensioni e difficoltà nei gruppi di lavoro.
Riscaldamento
Dopo una fase di riscaldamento in cui il gruppo sarà più affiatato, “caldo” e ricettivo si può passare ai giochi di ruolo semplici (in coppia) o più strutturati (7-8 persone) in cui si affrontano tematiche ritenuti “importanti” per i partecipanti.
Il Gioco
Nel gioco i partecipanti possono allenarsi all’assunzione di ruoli nuovi in contesti noti o alla creazione di ruoli nuovi in contesti inconsueti: la flessibilità di ruoli e varietà dei ruoli che l’individuo può incarnare diventa essenziale sia per uno sviluppo ottimale delle competenze sociali sia per comprendere più profondamente i propri bisogni così da poter individuare delle possibili alternative a condizioni professionali troppo vincolanti.
E soprattutto nel “giocare” un ruolo diverso dal proprio, nell’inversione di ruolo, attraverso il decentramento dell’io, si possono letteralmente “vestire” i panni dell’altro, avere la possibilità di vedere “le cose” dalla prospettiva dell’altro.
L’efficacia dell’inversione di ruolo consiste nel liberare il partecipante dalle strutture troppo rigide dell’egocentricità, soprattutto quando gli vengono proposti ruoli emblematici come, per esempio, quello di interlocutori significativi o persone con cui si vive un conflitto.
Debriefing
Alla fine di una sessione a mediazione corporea, ci sarà una parte dedicata ai feedback in modo da integrare il lavoro vissuto nella dimensione corporea (percettiva ed emotiva) alla parte cognitiva.
Conclusione
In conclusione, come per ogni intervento di counseling organizzativo, vengono letti gli apprendimenti dell’esperienza fatta dai partecipanti per andare a intervenire in maniera concreta sul proprio ruolo e contesto lavorativo.
COME PARTECIPARE AL PROSSIMO MASTER IN COUNSELING ORGANIZZATIVO
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